venerdì 27 giugno 2014

I COMICI ITALIANI: SECONDA PARTE, LETTERA A

DOPO AVER RIPERCORSO GLI INIZI DELLA COMICITÀ ITALIANA NELL'ARTICOLO PRECEDENTE, INIZIANDO DAI PRIMI ANNI DEL SECOLO SCORSO, PASSIAMO ALLA SECONDA E CERTAMENTE NON ULTIMA PARTE DEI COMICI ITALIANI.

DIFFICILE PARLARE DI OGNUNO DI LORO SINGOLARMENTE, CI VORREBBE UN'ENCICLOPEDIA, PERTANTO MI LIMITERÒ A SUDDIVIDERLI IN COMICI-ATTORI E DA CABARET, IN ORDINE ALFABETICO.

IL MIO CONSIGLIO È CERCARE VIDEO PER POTER GUSTARE LA VENA ILARE DI OGNUNO DI LORO, SCEGLIERE I PREFERITI (I GUSTI SONO SOGGETTIVI) E APPROFONDIRE L'ANALISI: VI GARANTISCO DECINE DI MINUTI DI RISATE... A LATO DI OGNI COMICO TROVERETE ANCHE LA MIA PREFERENZA CON UN VOTO.

BUON DIVERTIMENTO!







I COMICI ITALIANI

Anche se oggi in Italia, tutti potrebbero fare i comici, basta guardare la triste realtà nazionale e riderci sopra, vediamo però nel dettaglio chi sono i più acclamati.

Partiamo in rigoroso ordine alfabetico e una piccola descrizione personale:

A

Diego ABATANTUONO: milanese nato nel 1955, fa il suo esordio nel cinema italiano nel 1976, ma raggiunge la grande popolarità nel 1982 con "Eccezzziunale... veramente" film comico sui tifosi di calcio di Inter e Milan. Da lí in avanti comincia una carriera di attore, sceneggiatore, regista, cabarettista, presentatore, ospite fisso nei talk show. Continua presenza cine-televisiva degli ultimi 40 anni. (VOTO 7,5)

Antoni ALBANESE: nasce nel 1964 in Lombardia a Lecco, vicino a Milano. cabarettista, attore, doppiatore, regista e scrittore. Comicia in una radio locale, la sua attività professionistica comica, ma sale alla ribalta nei primi anni '90 come cabarettista. Si lancia poi come attore in alcuni film comici e scrive alcuni libri sulla stessa lunghezza d'onda. Famosi alcuni suoi personaggi sempre ripetuti nei suoi spettacoli. (VOTO 6,0)

ALDO, GIOVANNI E GIACOMO: probabilmente il trio comico più famoso attualmente e negli ultimi vent'anni. il trio si forma nel 1985 e da allora sono solo successi!! Teatro, TV e cinema, esaltano le loro caratteristiche davvero originali. Segnano sicuramente un'epoca. Mitici... (VOTO 9,0)

ALE E FRANZ: cominciano nel 1992. il duo comico si presenta con schemi poco originali, ma divertenti. Anche loro molto versatili, si occupano dapprima di cabaret, poi di televisione e infine passano al cinema. (VOTO 6,5)

Lello ARENA: nasce a Napoli nel 1953. Inizia negli anni settanta nel trio "La smorfia", con il grande Massimo Troisi, che l'accompagnerà quasi sempre anche al cinema. Giocando molto sul dialetto napoletano e la versatilità di questo popolo, Arena è sicuramente una buona spalla, ma non riesce a sostenere una comicità individuale. (VOTO 5)


QUI ALCUNI VIDEO :

http://www.youtube.com/watch?v=VvoleCpvFsk&list=PLB98BA90E48C1491D&feature=share&index=8

http://youtu.be/rUQzO414GUE

http://youtu.be/XMFyOEyMW-8


vi aspettiamo per la lettera B....    a presto.

domenica 22 giugno 2014

INTERVISTA A STEFANO BENNI, IL NUOVO RODARI....

SCRITTORE IRONICO E SATIRICO, COMPIE UN GRANDE SFORZO PER FAR RISALTARE I VIZI ITALIANI DA 50 ANNI A QUESTA PARTE...
DIVERTENTE E ISTRIONICO, I SUOI ROMANZI GODIBILISSIMI, HANNO AVUTO MOLTA FORTUNA E SONO STATI TRADOTTI IN MOLTE LINGUE ALL'ESTERO.
PER UNA LETTURA DIVERTENTE, MA NON VUOTA, VI CONSIGLIO VIVAMENTE, STEFANO BENNI.




STEFANO BENNI:   LA SATIRA

Genio della satira italiana, Stefano Benni è conosciuto dai lettori più informati per i brillanti e sapidi articoli che nell'arco della sua ormai lunga carriera sono periodicamente apparsi su vari quotidiani e periodici italiani. Da "Panorama" a "la Repubblica", da "il manifesto" a "MicroMega", passando dall'indimenticabile "Cuore", la sua produzione rappresenta un impietoso ritratto dei vizi e dei difetti dell'Italia degli ultimi decenni, con i suoi aspetti grotteschi e surreali, tali da superare talvolta le stesse capacità della satira.
Con il suo sguardo Benni è riuscito a farci ridere delle pochezze tipiche della politica più meschina e abborracciata, così come degli episodi più eclatanti che ci assediano dalle pagine dei giornali. Benni però è anche uno scrittore coi fiocchi, una penna dall'abilità sconcertante. A riprova di questa affermazione basterebbe leggere i racconti contenuti ne "Il bar sotto il mare", uno dei suoi tanti libri. Vi si trovano parodie di vari stili di scrittura e, se il primo racconto raggiunge il sublime nella parafrasi del minimalismo alla McInerney.
Personaggio assai schivo e riservato Stefano Benni si concede pochissimo ai media così come rarissime sono le sue interviste, per non parlare delle apparizioni televisive.
Nato il 12 agosto 1947 ha iniziato a pubblicare alcune delle migliori opere della narrativa italiana negli anni '80 e '90.
Dopo la raccolta di poesie satiriche "Prima o poi l'amore arriva" (1981), è la volta del romanzo satirico-fantascientifico "Terra!" (1983) che lo pone all'immediata attenzione della critica europea. Dopo la parentesi de "I meravigliosi animali di Stranalandia" (1984) con i disegni di Pirro Cuniberti che lo avvicinano alla linea fantastica-ironica di Gianni Rodari tenta il romanzo più impegnato con "Comici spaventati guerrieri" (1986), una critica neanche tanto velata della condizione urbana: verrà realizzato un film che sviluppa alcune delle idee implicite nel romanzo stesso.
I lavori seguenti sono una continua crescita con la composizione di opere di carattere fantastico fortemente legate alla situazione politica e sociale contemporanea. Altri suoi libri sono: "L'avventura", "Baol", Una tranquilla notte di regime", "La compagnia dei celestini", "Spiriti", "Saltatempo" (Premio Bancarella 2001), le raccolte di racconti (oltre al già citato "Il bar sotto il mare"), "L'ultima lacrima", "Bar sport", "Bar sport duemila" e le raccolte di brani teatrali "Teatro" e "Teatro2".
Ha diretto la collana "Ossigeno"; ha curato la regia e la sceneggiatura del film "Musica per vecchi animali" (1989) e ha allestito col musicista Paolo Damiani lo spettacolo di poesia e jazz, "Sconcerto" (1998).
È ideatore della "Pluriversità dell'Immaginazione" e dal 1999 cura la consulenza artistica del festival internazionale del jazz "Rumori mediterranei" che si svolge ogni anno a Roccella Jonica.                  (Fonte internet)


mercoledì 18 giugno 2014

GIANNI RODARI: LA PEDAGOGIA E LA DIDATTICA

EBBENE SÌ !! ANCHE PER ME GIANNI RODARI È STATO UN MAESTRO DI SCUOLA. DA BAMBINO LEGGEVO I SUOI RACCONTI, LE SUE FAVOLE. MI PIACEVANO PERCHÉ ERANO BREVI E DIVERTENTI. PIÙ TARDI HO COLTO LA BRAVURA, LA GENIALITÀ CHE IL GRANDE RODARI USAVA PER RAPPORTARSI CON I BAMBINI. CAPÌ COME POCHI ALTRI L'UNIVERSO INFANTILE E EDUCÒ GENERAZIONI E GENERAZIONI DI ALLIEVI. OGGI PURTROPPO È UN PO' DIMENTICATO DALLA NOSTRA SCUOLA ABBASTANZA "DISTRATTA", QUANDO SI PARLA DI EDUCAZIONE E LINGUAGGIO. PER FORTUNA IL SUO ITALIANO PERFETTO ACCOMPAGNA ANCORA QUALCUNO SULLA VIA DELLE LETTERE, TENENDOLO PER MANO COME UN GRANDE PEDAGOGO LETTERARIO. GRAZIE GIANNI...







GIANNI RODARI: IL MAESTRO
Tra i migliori scrittori per ragazzi del XX secolo, Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 a Omegna sul Lago d'Orta, il luogo in cui si erano trasferiti per lavoro i genitori originari della Val Cuvia nel Varesotto.
Il piccolo Rodari frequenta le scuole elementari fino alla quarta nel paese natìo. A soli dieci anni, in seguito alla prematura scomparsa del padre, fornaio nella via centrale del paese, tutta la famiglia è nuovamente costretta a trasferirsi, questa volta a Gavirate, paese natale della madre; qui Gianni ha modo di completare gli studi per la licenza elementare.
La povera donna rimasta priva del compagno può fortunatamente contare sull'aiuto di Gianni e dei suoi due fratelli Cesare e Mario: questi sono decisamente più vivaci di Gianni che viceversa è un bambino sensibile e piuttosto solitario, poco incline a stringere amicizia con i suoi coetanei.
Tale è l'interiorità di Rodari e la sua intensa spiritualità, così diverso gli pare di essere rispetto ai ragazzi che lo circondano, che il 5 agosto 1931 fa richiesta di entrare in seminario per frequentare il ginnasio. Si distingue subito per le ottime capacità diventando ben presto il primo della classe. Risultati confermati anche in seguito fino all'inizio della terza quando nell'ottobre 1933 si ritira dal liceo.
Conclude l'anno scolastico a Varese ma, stranamente, non prosegue gli studi liceali bensì sceglie di trasferirsi alle scuole magistrali. Un segno premonitore dell'eccezionale spirito pedagogico e dell'enorme amore per i bambini che già da allora questo timido intellettuale nutriva.
Inoltre, già a partire dal 1935, Rodari militava nell'Azione Cattolica arrivando per un certo periodo a ricoprire l'incarico di presidente di zona.
Nel 1936 pubblica otto racconti sul settimanale cattolico "L'azione giovanile" e inizia una collaborazione con "Luce" diretto da Monsignor Sonzini. Nel 1937 inizia un periodo di profondi cambiamenti interiori. Lascia la presidenza dei giovani gaviratesi dell'Azione cattolica, uno strappo destinato a non ricucirsi mai più.
Intanto persegue tenacemente la sua strada e dietro al ragazzino timido che non socializzava con nessuno si scopre un uomo forte capace di grandi iniziative. Diventa dapprima istitutore presso una famiglia ebrea di Sesto Calende poi si iscrive all'Università Cattolica, senza però arrivare alla laurea. In seguito viene assunto come maestro elementare in diversi paesi del Varesotto. Ironia della storia: Gianni Rodari viene valutato "insufficiente" come insegnante perché si rifiuta di assumere un incarico nel partito fascista.
Nel marzo 1947 viene chiamato al quotidiano "L'Unità" di Milano come inviato speciale. Sul giornale pubblica le prime filastrocche per bambini.
Nel 1950 a Roma dirige "Il Pioniere", cui dà un significativo contributo come scrittore e come organizzatore di un progetto educativo.
Sposato con Maria Teresa Ferretti dalla cui unione nasce la figlia Paola, passa alla direzione di "Avanguardia", settimanale della FGCI. Nel 1956 rientra a "L'Unità" di Roma come capocronista, mentre nel 1958 è a "Paese sera" in qualità di inviato speciale, commentatore e corsivista, incarico che manterrà fino alla sua scomparsa.
Gli anni della scrittura per l'infanzia e della notorietà sono comunque quelli dal 1960 in poi. Incomincia a pubblicare per una prestigiosa casa editrice come Einaudi e la sua fama si diffonde in tutta Italia. Il primo libro che esce con la nuova casa editrice è "Filastrocca in cielo ed in terra" nel 1959. Solo nel 1962-1963 raggiunge una certa tranquillità economica grazie alla collaborazione a "La via migliore" e all'enciclopedia per ragazzi "I quindici".
Vince nel 1970 il Premio ANDERSEN, prestigioso riconoscimento alla sua opera di scrittore per l'infanzia.
Gianni Rodari muore a Roma il 14 aprile 1980 per collasso cardiocircolatorio, a seguito di un banale intervento operatorio per liberare una vena occlusa nella gamba sinistra. 
Moltissimi i suoi libri; tra i più belli e affascinanti, ricordiamo: "La grammatica della fantasia"; "Favole al telefono"; "Novelle fatte a macchina"; "Filastrocche in cielo e in terra"; "I viaggi di Giovannino Perdigiorno"; "Il pianeta degli alberi di Natale".              (FONTE INTERNET)


                   
                                            Chi sono IO?
Totò domanda alla mamma: — Chi sono io?
— Tu — risponde la mamma — sei mio figlio.
— E poi?
— E poi sei un bambino.
Figlio e bambino, pensa Totò e poi, seguitando, domanda ad altri e scopre di essere anche fratello, cugino, nipote, scolaro, pedone, ciclista... una scoperta dietro l'altra, senza fine.

Non c'è limite alla realtà, come non c'è limite all'esercizio della fantasia. 

Gianni Rodari

venerdì 13 giugno 2014

DIECI DOMANDE AL PROF. IVANILSON de OLIVEIRA

UNO DEI MIEI PIÙ CARI ALUNNI E ANCHE IL MIO MIGLIORE AMICO BRASILIANO, È SICURAMENTE IL PROF. IVANILSON ALVES DE OLIVEIRA, NEUROLOGO, TITOLARE DELLA BELLISSIMA NEUROCLINICA AD ITABAIANA, FAMOSO IN TUTTO IL MONDO PER I SUOI STUDI SUL CERVELLO UMANO.
INVITATO AD INSEGNARE AD OXFORD, HA PREFERITO DEDICARSI PERÒ, ALLA SUA NEUROCLINICA E ALLA SUA FAMIGLIA, CHE DA POCHI GIORNI È AUMENTATA, LASCIANDO UN'OPPORTUNITÀ DI LAVORO UNICA, PER UN FINE BEN PIÙ IMPORTANTE: LA FAMIGLIA!
DUE ANNI E MEZZO FA HA INIZIATO A STUDIARE CON ME, LA LINGUA E LA CULTURA ITALIANA, PARTENDO DA ZERO.
OGGI POSSIAMO ASCOLTARLO IN QUESTA INTERVISTA RILASCIATA "IN ESCLUSIVA" AL SOTTOSCRITTO (...).





LE DOMANDE

Riprendiamo la nostra rubrica “ 10 domande”, con il dottor  Ivanilson Alves de Oliveira, Neurologo, titolare della Neuroclinica a Itabaiana e professore universitario.  

- In questo periodo trascorso insieme, di studio, ma anche di conoscenza reciproca, scambio di esperienze e opinioni, abbiamo alcune volte parlato di temi che spaziano dall’insegnamento a ambiti culturali e umanistici, educativi e anche religiosi. Tutto questo preambolo per porti però una domanda ben precisa: cos’è,  per te, l’essenziale?

- Sei d'accordo con San Bernardo che dice che l'uomo, capace di pensare e ricevere Dio, non può essere "riempito" e quindi felice,con altro che non sia Dio?

- ”L’uomo è la somma del suo passato e l’ansia per il futuro, ma quasi mai riesce a vivere il presente e a gustare la vita... non è insolito trascorrere l’intera vita, aspettando di cominciare a vivere, in... attesa” (Meister Eckhart). Sei d’accordo con questa affermazione? Se sì, perché? Se no, perché?

- Da pochi giorni sei diventato papà per la terza volta. Innanzi tutto tantissimi auguri a te e a tutta la famiglia che cresce meravigliosamente. E adesso se vuoi spiegarci il significato di paternità e dell’essere genitori, oggi che la famiglia sta vivendo momenti difficili e di grande disgregazione ovunque.

- Educare, quindi, nella famiglia e nella scuola (all’interno di una società globalizzata, ma problematica), talvolta in conflitto tra loro su metodi, valori, risorse, ecc.. Come gestire questa doppia realtà famiglia e scuola da parte dei genitori? 
- Tu come la vivi? 

- I giovani e la massificazione; comportamenti stereotipati nella nostra società pur essendo essere unici e irripetibili. Come vedi questo fenomeno?

- Ti piace la musica (sei dirigente dell’Orchestra Filarmonica di Itabaiana e suoni il piano), ami l’arte e la letteratura. Leggi tantissimo. Quali sono gli altri tuoi hobby?

- Conosci molto bene le lingue: inglese, spagnolo, francese e adesso italiano. Che cosa ti ha spinto allo studio di quest’ultima lingua e dopo due anni e mezzo, arrivati alla fine del corso, le tue aspettative si sono realizzate almeno in parte?

- So che segui sempre il mio blog. Tra il corso e gli articoli pubblicati, il tuo amore per Dante e l’impero romano, la cucina e il buon vino, ti ho fatto venire finalmente voglia di visitare l’italia?

Grazie per la pazienza e le risposte alle domande, forse più di dieci, ma... in quanto amico, mi perdonerai, spero...



Il prof. Ivanilson e la consegna del diploma, qualche giorno fa, del "Corso di Lingua e Cultura italiana". Complimenti !!!

Tanti auguri a te e alla tua splendida famiglia !!!



lunedì 2 giugno 2014

2 GIUGNO: FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA

OGGI SI FESTEGGIA L'ANNIVERSARIO DELLA REPUBBLICA ITALIANA, IN QUANTO UN REFERENDUM DEL 1946 DECISE DI PASSARE DAL REGIME MONARCHICO ALLA DEMOCRAZIA DI UNO STATO REPUBBLICANO.
OGGI DOPO 68 ANNI L'UNICO COMMENTO APPROPRIATO PER L'ITALIA DI OGGI, IN CONTINUA TRASFORMAZIONE, LO LASCIO AL GRANDISSIMO GIORGIO CON QUESTA CANZONE CHE CI/MI RAPPRESENTA SEMPRE DI PIÙ.





OGNI ANNO LE CELEBRAZIONI SI MOLTIPLICANO E SONO SEMPRE PIÙ COREOGRAFICHE.

ROMA: IL PASSAGGIO DELLE FAMOSE "FRECCE TRICOLORI"



                                 TANTI AUGURI ITALIA: NE HAI PROPRIO BISOGNO !!!