TRIESTE - La Storia
Le origini della città di Trieste sono antichissime, tuttavia sono di
modesta entità le tracce, giunte fino a noi, del suo più remoto passato.
modesta entità le tracce, giunte fino a noi, del suo più remoto passato.
Già nel II millennio a.C. tutto il territorio della provincia di
Trieste, dall’altopiano al mare, fu sede di insediamenti protostorici: i
castellieri; si trattava di villaggi di dimensioni ridottissime, arroccati
sulle alture e protetti da caratteristiche fortificazioni in pietra, i cui
abitanti appartenevano ad una popolazione illirica di stirpe indoeuropea.
Trieste, dall’altopiano al mare, fu sede di insediamenti protostorici: i
castellieri; si trattava di villaggi di dimensioni ridottissime, arroccati
sulle alture e protetti da caratteristiche fortificazioni in pietra, i cui
abitanti appartenevano ad una popolazione illirica di stirpe indoeuropea.
La leggenda vuole che anche il mitologico eroe greco Giasone, alla
ricerca del “vello d’ora“, sbarcasse con gli Argonauti alle foci del Timavo. Un
bosco sacro, alle pendici del monte Hermada, sarebbe inoltre dedicato agli eroi
Antenore e Diomede.
ricerca del “vello d’ora“, sbarcasse con gli Argonauti alle foci del Timavo. Un
bosco sacro, alle pendici del monte Hermada, sarebbe inoltre dedicato agli eroi
Antenore e Diomede.
Nel 50 a.C. circa, il piccolo borgo di pescatori divenne colonia romana
ed il nucleo abitativo venne cinto da forti mura e, successivamente, arricchito
di importanti costruzioni quali il Foro ed il Teatro, i cui resti sono visibili
ancora oggi sul colle di S.Giusto.
ed il nucleo abitativo venne cinto da forti mura e, successivamente, arricchito
di importanti costruzioni quali il Foro ed il Teatro, i cui resti sono visibili
ancora oggi sul colle di S.Giusto.
A partire dall’inizio del III secolo d.C., l’urbe tergestina fu
ripetutamente travolta dalle invasioni barbariche e soltanto a metà dell’800,
quando il vescovo Giovanni acquista da Lotario, re dei Franchi, il potere sulla
città cominciò una fase storica caratterizzata da maggior stabilità.
ripetutamente travolta dalle invasioni barbariche e soltanto a metà dell’800,
quando il vescovo Giovanni acquista da Lotario, re dei Franchi, il potere sulla
città cominciò una fase storica caratterizzata da maggior stabilità.
Trieste riuscì ad affermarsi come libero comune appena nel 1300 ma, nel
momento in cui venne nuovamente minacciata la tanto sospirata autonomia, la
città, nel 1382, si pose spontaneamente sotto la protezione di Leopoldo III
d’Austria, instaurando il lungo e fecondo rapporto con la dinastia asburgica.
momento in cui venne nuovamente minacciata la tanto sospirata autonomia, la
città, nel 1382, si pose spontaneamente sotto la protezione di Leopoldo III
d’Austria, instaurando il lungo e fecondo rapporto con la dinastia asburgica.
Il passaggio alla Trieste moderna avvenne nel 1719, quando Carlo VI
decretò, con un editto, la libertà di navigazione, aprendo così le porte al
commercio e assegnando alla città il privilegio di Porto Franco.
Successivamente, sotto Maria Teresa e Giuseppe II, i benefici concessi alla
città accrebbero i già prosperi traffici, attirando la contempo persone di
varia provenienza e creando così quel cosmopolitismo che ancora oggi si ritrova
nei luoghi di culto, nel dialetto e nei cognomi stessi dei triestini. Il
vecchio borgo, all’interno del perimetro medioevale, non bastò più ad
accogliere gli abitanti, il cui numero, in poco tempo, si era notevolmente
accresciuto e, conseguentemente, la città si espanse guadagnando terreno sul
fronte mare e collegando progressivamente i vari colli che si protendono a
ventaglio dall’interno verso la costa.
decretò, con un editto, la libertà di navigazione, aprendo così le porte al
commercio e assegnando alla città il privilegio di Porto Franco.
Successivamente, sotto Maria Teresa e Giuseppe II, i benefici concessi alla
città accrebbero i già prosperi traffici, attirando la contempo persone di
varia provenienza e creando così quel cosmopolitismo che ancora oggi si ritrova
nei luoghi di culto, nel dialetto e nei cognomi stessi dei triestini. Il
vecchio borgo, all’interno del perimetro medioevale, non bastò più ad
accogliere gli abitanti, il cui numero, in poco tempo, si era notevolmente
accresciuto e, conseguentemente, la città si espanse guadagnando terreno sul
fronte mare e collegando progressivamente i vari colli che si protendono a
ventaglio dall’interno verso la costa.
Nell’ ‘800, in un clima di prosperità generale, vennero fondati i grandi
gruppi assicurativi, le compagnie di navigazione, si sviluppò la Borsa e crebbe
la produzione artistica e culturale. La crescita della città, da un lato ne
fece uno dei centri più importanti dell’allora impero asburgico, dall’altro ne
rafforzò il sentimento di italianità, sia culturale che politica.
gruppi assicurativi, le compagnie di navigazione, si sviluppò la Borsa e crebbe
la produzione artistica e culturale. La crescita della città, da un lato ne
fece uno dei centri più importanti dell’allora impero asburgico, dall’altro ne
rafforzò il sentimento di italianità, sia culturale che politica.
Il ritorno all’Italia, così lungamente atteso, avvenne nel 1918, in un
tripudio tricolore, ma tale annessione retrocesse Trieste al ruolo di “porto
qualunque”, avendo perso, una volta svincolata dal contesto mitteleuropeo, la
sua unicità.
tripudio tricolore, ma tale annessione retrocesse Trieste al ruolo di “porto
qualunque”, avendo perso, una volta svincolata dal contesto mitteleuropeo, la
sua unicità.
Il secondo conflitto mondiale comportò la perdita delle terre della
penisola Istriana, passate alla neocostituita Jugoslavia, e la storia della
città in quel buio periodo, è caratterizzata da numerose e tristi vicende,
molte delle quali gettano ancora oggi, dopo più di mezzo secolo, oscure ombre.
La sorte della città, pretesa dalla Jugoslavia, rimase incerta per lungo tempo:
in attesa di definizione, l’entroterra venne diviso in due parti, l’una
amministrata dagli angloamericani e l’altra dagli jugoslavi. Nello specifico,
la città fu soggetta all’amministrazione alleata con la costituzione del
Territorio Libero di Trieste. Solo nel 1954, con la firma del Memorandum di
Londra, Trieste e il suo entroterra furono definitivamente restituiti
all’Italia.
penisola Istriana, passate alla neocostituita Jugoslavia, e la storia della
città in quel buio periodo, è caratterizzata da numerose e tristi vicende,
molte delle quali gettano ancora oggi, dopo più di mezzo secolo, oscure ombre.
La sorte della città, pretesa dalla Jugoslavia, rimase incerta per lungo tempo:
in attesa di definizione, l’entroterra venne diviso in due parti, l’una
amministrata dagli angloamericani e l’altra dagli jugoslavi. Nello specifico,
la città fu soggetta all’amministrazione alleata con la costituzione del
Territorio Libero di Trieste. Solo nel 1954, con la firma del Memorandum di
Londra, Trieste e il suo entroterra furono definitivamente restituiti
all’Italia.
Luoghi da visitare
Il Faro della Vittoria, i meravigliosi castelli e altri luoghi da
visitare. Mete imperdibili per i turisti, ma anche piacevoli riscoperte per i triestini.
visitare. Mete imperdibili per i turisti, ma anche piacevoli riscoperte per i triestini.
- Il Faro della Vittoria
- La Grotta Gigante
- La Cattedrale di San
Giusto - Il Castello di Duino
- Il Castello di Miramare
- Il Castello di San
Giusto - Le grotte di San Canziano (Škocjanske jame)
- La Riserva Marina di
Miramare - Kleine Berlin, complesso di gallerie antiaeree
- Il Palazzo del Governo
- Foiba di Basovizza
- La Basilica di San
Silvestro
DOCUMENTARIO SUL FRIULI, MOLTO BELLO: http://youtu.be/9RITKnwRzc0