lunedì 21 gennaio 2013

LA PATAGONIA, SECONDO NOI...

PICCOLA DESCRIZIONE DELLA PATAGONIA DOPO LE ULTIME VACANZE 


Le nostre vacanze appena finite (sigh!) sono state trascorse in Argentina e più precisamente in Patagonia (dopo una piccola parentesi a Buenos Aires), nelle regioni  del Chubut e del Rio Negro. Qui abita mio fratello dal 2005.




La riserva di Punta Tombo
















Quando pensiamo alla Patagonia, ci vengono subito in mente gli  animali che la popolano: i pinguini (bellissimi e affascinanti), le balene, le orche, i delfini, elefanti, foche, leoni e lupi marini, ecc. Questa terra però è anche un museo a cielo aperto e la maggior parte dei territori sono tuttora inesplorati a causa dell’impenetrabilitá della vegetazione, abitata da puma, linci, volpi, lama, struzzi, serpenti ecc. ecc.

Le Balene Franche Astrali sono  i personaggi più ammirati in questo angolo di  Mondo, sono dappertutto le si vedono dalla costa assieme alle Orche, i delfini e gli elefanti Marini. Gli uccelli meriterebbero un capitolo a parte solamente per descrivere quelli che si vedono nell'isola degli Uccelli di fronte alla penisola di Valdez riempirebbero pagine e pagine. I più importanti e conosciuti abbiamo già detto, sono  i Pinguini, che non sanno volare (!), ma è facilissimo vedere varie specie di cormorani, i gabbiani fra le tante specie. Oggi abbondano anche mucche, cavalli, pecore, capre e gli armadilli.


      


      Hannette con un piccolo armadillo detto   
      Tatu Bola nella Penisola Valdez
















La patagonia Argentina, inizia dal rio Colorado e finisce a sud, nella Terra del Fuoco. La sua conformazione geografica particolare assomiglia ad una scalinata enorme, la cui sommità sono le Ande, per scendere a gradini verso l'oceano Atlantico. Formando cosi una divisione in tre aree distinte: Patagonia Andina, Patagonia Atlantica e Patagonia Centrale.
È una delle regioni meno popolate del mondo, avendo punte record di meno di un abitante per chilometro quadrato.
Generalmente il clima è freddo, ma le estati sono calde nella fascia centrale. Le temperature diminuiscono a mano a mano che si scende verso sud, verso il settore Polare. La caratteristica maggiore, oltre ai grandi spazi di steppa disabitati e impenetrabili a causa della tipica vegetazione spinosa (dove trovare un albero è un evento) della Patagonia è il vento. I venti si formano sopra l'oceano Pacifico, scaricando la loro umidità sopra la cordigliera, dando luogo a piogge, che si rovesciano sopra questa enorme regione arida.
Prima dell'arrivo dei "Conquistadores" la regione era popolata dagli indigeni. Nell'isola della Terra del Fuoco: Yamani Onas  e Selkman. Nella patagonia continentale: i Pehuemche, i Mapuche e i Tehuelche. Grazie ai Tehuelche la regione fu battezzata  "Patgonia". Ma esistono tre versioni sull'origine del nome: la prima deriva dai grandi piedi di Tehuelche (Magellano), la seconda è che nel 1512 fu pubblicato in Spagna un romanzo il (Primaleon della Grecia) dove si narra di un gigante chiamato Patagon, di questo libro Magellano ne conosceva sicuramente  l’esistenza e Bruce Chatawin ne è uno degli assertori  più convinti. Nel libro  si parla  di popoli che vivono in maniera feroce, vestono pelli di bestie, e sono immensi, corrispondendo alla natura degli indiani Tehuelche Ma gli studiosi di storia patagonica preferiscono la versione secondo cui derivi dal greco: patagon in greco, significa ruggire.

La Patagonia inoltre, è ricca di siti archeologici, inquanto impenetrabile, si possono trovare tracce, fossili, resti dei più famosi conquistatori del pianeta che dominarono per 15 milioni di anni queste terre.
 A Trelew nel Chubut, c’è un grande e bellissimo museo sui generis.




















Il museo di Trelew


Poco più a sud, incontriamo Punta Tombo (ingresso 60 pesos), la più grande pinguiniera naturale al mondo. Ovviamente è una riserva molto ben curata, patrimonio dell’umanità, anche se lascia abbastanza spazio ai turisti. Si trovano più di un milione di pinguini che da settembre a marzo vengono a depositare e aspettano che si schiudano, le uova. Da aprile a settembre, invece è completamente disabitata: i pinguini si trasferiscono in mare che non lasciano più per l’intera durata dei sei mesi citati. Raggiungono l’Antardide, ma anche le coste più a sud del Brasile; sfatiamo quindi il luogo comune che i pinguini hanno bisogno di freddo per vivere: non è così!!

I pinguini di Punta Tombo: depositano le uova nello stesso nido, anno dopo anno, ricordandoselo perfettamente, anche dopo trent'anni!!!


Un altro luogo incantevole, dicevamo è la penisola Valdez. Qui incontriamo i lupi e gli elefanti marini, le orche, ancora i pinguini e le balene da settembre fino ai primi di gennaio. Il parco (anch’esso una riserva) permette di essere visitato partendo dall’unico centro abitato, Porto Pyramides che con i suoi 500 abitanti (privilegiati), è l’unico porto da cui si può prendere un’imbarcazione per fare un giro nel golfo sottostante. Più a nord invece, il transito marittimo è vietato. L’ingresso alla penisola costa 75 pesos.
Come riassumere pertanto questa nuova esperienza in poche parole. Alcuni aggettivi legati a questa terra e ai suoi abitanti più naturali (cioè gli animali) vengono spontanei e naturali: immensa, silenziosa, affascinante, ventosa, rude, impenetrabile, arida, avventurosa, unica, ma soprattutto, bellissima!!



Per un viaggio, fuori dagli schemi classici della vacanza comoda e confortevole, la Patagonia è sicuramente una meta da scegliere per entrare veramente in contatto (se si vuole) con quei territori dove, ancora oggi, l’uomo non ha mai messo piede.





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