Le nostre vacanze appena finite (sigh!) sono state
trascorse in Argentina e più precisamente in Patagonia (dopo una piccola
parentesi a Buenos Aires), nelle regioni del Chubut e del Rio Negro. Qui abita mio
fratello dal 2005.
La riserva di Punta Tombo
Quando pensiamo alla Patagonia, ci vengono subito
in mente gli animali che la popolano: i pinguini
(bellissimi e affascinanti), le balene, le orche, i delfini, elefanti, foche, leoni e lupi marini, ecc. Questa terra però è anche un museo a cielo aperto e la
maggior parte dei territori sono tuttora inesplorati a causa dell’impenetrabilitá
della vegetazione, abitata da puma, linci, volpi, lama, struzzi, serpenti ecc. ecc.
Le
Balene Franche Astrali sono i personaggi più ammirati in questo angolo
di Mondo, sono dappertutto le si vedono dalla costa assieme alle Orche, i
delfini e gli elefanti Marini. Gli uccelli meriterebbero un capitolo a parte
solamente per descrivere quelli che si vedono nell'isola degli Uccelli di
fronte alla penisola di Valdez riempirebbero pagine e pagine. I più importanti
e conosciuti abbiamo già detto, sono i
Pinguini, che non sanno volare (!), ma è facilissimo vedere varie specie di cormorani,
i gabbiani fra le tante specie. Oggi abbondano anche mucche, cavalli, pecore, capre e gli armadilli.
Hannette con un piccolo armadillo detto
Tatu Bola nella Penisola Valdez
La patagonia Argentina, inizia dal rio Colorado e
finisce a sud, nella Terra del Fuoco. La sua conformazione geografica
particolare assomiglia ad una scalinata enorme, la cui sommità sono le Ande,
per scendere a gradini verso l'oceano Atlantico. Formando cosi una divisione in
tre aree distinte: Patagonia Andina, Patagonia Atlantica e Patagonia Centrale.
È una delle regioni meno popolate del mondo,
avendo punte record di meno di un abitante per chilometro quadrato.
Generalmente il clima è freddo, ma le estati
sono calde nella fascia centrale. Le temperature diminuiscono a mano a mano che
si scende verso sud, verso il settore Polare. La caratteristica maggiore, oltre
ai grandi spazi di steppa disabitati e impenetrabili a causa della tipica vegetazione
spinosa (dove trovare un albero è un evento) della Patagonia è il vento. I
venti si formano sopra l'oceano Pacifico, scaricando la loro umidità sopra la
cordigliera, dando luogo a piogge, che si rovesciano sopra questa enorme
regione arida.
Prima dell'arrivo dei
"Conquistadores" la regione era popolata dagli indigeni. Nell'isola
della Terra del Fuoco: Yamani Onas e Selkman. Nella patagonia
continentale: i Pehuemche, i Mapuche e i Tehuelche. Grazie ai Tehuelche la
regione fu battezzata "Patgonia". Ma esistono tre versioni
sull'origine del nome: la prima deriva dai grandi piedi di Tehuelche (Magellano),
la seconda è che nel 1512 fu pubblicato in Spagna un romanzo il (Primaleon
della Grecia) dove si narra di un gigante chiamato Patagon, di questo libro
Magellano ne conosceva sicuramente l’esistenza e Bruce Chatawin ne è
uno degli assertori più convinti. Nel libro si parla di
popoli che vivono in maniera feroce, vestono pelli di bestie, e sono immensi,
corrispondendo alla natura degli indiani Tehuelche Ma gli studiosi di storia
patagonica preferiscono la versione secondo cui derivi dal greco: patagon in
greco, significa ruggire.
La Patagonia inoltre, è ricca di siti
archeologici, inquanto impenetrabile, si possono trovare tracce, fossili, resti
dei più famosi conquistatori del pianeta che dominarono per 15 milioni di anni
queste terre.
A Trelew nel Chubut, c’è un grande e bellissimo museo sui
generis.
Il museo di Trelew
Poco più a sud, incontriamo Punta Tombo
(ingresso 60 pesos), la più grande pinguiniera naturale al mondo. Ovviamente è
una riserva molto ben curata, patrimonio dell’umanità, anche se lascia
abbastanza spazio ai turisti. Si trovano più di un milione di pinguini che da
settembre a marzo vengono a depositare e aspettano che si schiudano, le uova.
Da aprile a settembre, invece è completamente disabitata: i pinguini si
trasferiscono in mare che non lasciano più per l’intera durata dei sei mesi
citati. Raggiungono l’Antardide, ma anche le coste più a sud del Brasile;
sfatiamo quindi il luogo comune che i pinguini hanno bisogno di freddo per
vivere: non è così!!
I pinguini di Punta Tombo: depositano le uova nello stesso nido, anno dopo anno, ricordandoselo perfettamente, anche dopo trent'anni!!!
Un altro luogo incantevole, dicevamo è la
penisola Valdez. Qui incontriamo i lupi e gli elefanti marini, le orche, ancora
i pinguini e le balene da settembre fino ai primi di gennaio. Il parco (anch’esso
una riserva) permette di essere visitato partendo dall’unico centro abitato,
Porto Pyramides che con i suoi 500 abitanti (privilegiati), è l’unico porto da
cui si può prendere un’imbarcazione per fare un giro nel golfo sottostante. Più
a nord invece, il transito marittimo è vietato. L’ingresso alla penisola costa
75 pesos.
Come riassumere pertanto questa nuova esperienza
in poche parole. Alcuni aggettivi legati a questa terra e ai suoi abitanti più
naturali (cioè gli animali) vengono spontanei e naturali: immensa, silenziosa, affascinante, ventosa, rude, impenetrabile, arida, avventurosa, unica, ma soprattutto,
bellissima!!
Per un viaggio, fuori dagli schemi classici
della vacanza comoda e confortevole, la Patagonia è sicuramente una meta da
scegliere per entrare veramente in contatto (se si vuole) con quei territori
dove, ancora oggi, l’uomo non ha mai messo piede.
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