UN POEMA ISPIRATO DAL CIELO, COME DICE LO STESSO AUTORE. LE RIPERCUSSIONI DI QUEST'OPERA SONO STATE ENORMI: LA STESSA STRUTTURA DELL'ALDILÀ, CON LE SUE SUDDIVISIONI, È STATA USATA DALLA CHIESA PER QUASI SETTECENTO ANNI !!
MA ANCHE ARTE, MUSICA, LA STESSA LINGUA ITALIANA FANNO SEMPRE RIFERIMENTO AI VERSI DEL POETA TOSCANO.
TRADOTTA IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO È UN'OPERA IMMORTALE; UNA BELLEZZA INFINITA... UNA GIOIA LUMINOSA, LA SUA LETTURA.
QUI LA PROSECUZIONE DEL VIDEO PRECEDENTE : http://youtu.be/BmEtkYnTF-o
LA DIVINA COMMEDIA.
Dante iniziò la composizione della Commedia durante
l’esilio, probabilmente intorno al 1307. La cronologia dell’opera è incerta, ma
si ritiene che l’Inferno sia stato concluso intorno al 1308, il Purgatorio
intorno al 1313, mentre il Paradiso sarebbe stato portato a termine pochi mesi
prima della morte, nel 1321.
Il titolo originale
è Commedia, o meglio Comedìa, secondo la definizione dello stesso Dante;
l’aggettivo Divina fu aggiunto dal Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante
(metà del XIV sec.).
È un poema
didattico-allegorico, scritto in endecasillabi e in terza rima. Racconta il
viaggio di Dante nei tre regni dell’Oltretomba, guidato dapprima dal poeta
Virgilio (che lo conduce attraverso Inferno e Purgatorio) e poi da Beatrice
(che lo guida nel Paradiso).
L’opera si propone
anzitutto di descrivere la condizione delle anime dopo la morte, ma è anche
allegoria del percorso di purificazione che ogni uomo deve compiere in questa
vita per ottenere la salvezza eterna e scampare alla dannazione. È anche un
atto di denuncia coraggioso e sentito contro i mali del tempo di Dante,
soprattutto contro la corruzione ecclesiastica e gli abusi del potere politico,
in nome della giustizia.
Il
viaggio allegorico
La Commedia è il racconto di un viaggio, che ha un
significato letterale e un altro allegorico. Il significato letterale è quello
del viaggio di un uomo, Dante, che la notte del 7 aprile (o 25 marzo) dell’anno
1300 si smarrisce in una selva, dove incontra alcune belve feroci e viene poi soccorso
dall’anima del poeta Virgilio, che lo conduce attraverso i tre regni
dell’Oltretomba. Questo viaggio ha la funzione di illustrare al lettore la
condizione delle anime post mortem, come Dante stesso chiarisce nell’Epistola
XIII a Cangrande della Scala, e si svolge nella settimana santa dell’anno in
cui papa Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo della Chiesa cristiana, cioè
dall’8 al 14 aprile del 1300.
Il viaggio ha però anche un significato allegorico,
ovvero quello di un percorso di purificazione morale e religiosa che ogni uomo
può e deve compiere in questa vita per ottenere la salvezza eterna. In questa
luce i vari personaggi del poema possono avere un doppio significato, letterale
(o storico) e allegorico: Dante è ad esempio il poeta fiorentino nato nel 1265
e autore della Vita nuova (senso letterale), ma è anche ogni uomo (senso
allegorico); Virgilio è il poeta latino autore dell’Eneide, ma anche la ragione
naturale degli antichi filosofi in grado di condurre ogni uomo alla felicità
terrena; Beatrice è la donna amata da Dante e morta a Firenze nel 1290, ma è anche
la teologia rivelata e la Grazia divina in grado di condurre ogni uomo alla
felicità eterna.
È allora evidente
che Virgilio, allegoria della ragione umana, può guidare Dante solo fino al
Paradiso Terrestre posto in vetta al monte del Purgatorio, che è a sua volta
allegoria della felicità terrena e del possesso delle virtù cardinali
(prudenza, fortezza, temperanza e giustizia), mentre sarà Beatrice a guidare
Dante fino al Paradiso Celeste, allegoria della felicità eterna e del possesso
delle virtù teologali (fede, speranza e carità). La lettura del poema deve
tenere conto di questa interpretazione, chiamata da Auerbach «figurale»,
altrimenti si rischia di non comprendere buona parte del suo significato di
fondo.
Quanto alla lingua,
Dante si serve del volgare fiorentino già usato nelle precedenti opere, benché
ricorra anche a latinismi, francesismi, provenzalismi e prestiti da varie altre
lingue (c’è chi ha visto persino vocaboli di origine araba, mentre i versi
140-147 del Canto XXVI del Purgatorio sono in pura lingua d’oc). Dante ricorre
talvolta a linguaggi strani e incomprensibili (le parole di Pluto, quelle di
Nembrod nell’Inferno), mentre altrove conia degli arditi neologismi
(specialmente nel Paradiso). Questo ha portato gli studiosi a parlare di plurilinguismo
e pluristilismo della Commedia, il che differenzia Dante da Petrarca e dai
poeti dell’Umanesimo e del Rinascimento, che preferiranno alla sua una lingua
più «pura» e regolare.
Dante
personaggio-poeta
Dante (diminutivo di Durante) nacque a Firenze, in una
data compresa tra il 14 maggio e il 13 giugno del 1265. Il padre, Alagherio di
Bellincione, apparteneva a una famiglia della piccola nobiltà cittadina, da
tempo decaduta economicamente; la madre era Bella degli Abati.
Nel 1277 Dante fu promesso sposo a Gemma Donati, della
famiglia cui facevano parte i Guelfi di parte Nera. Il matrimonio, combinato
per ragioni di interesse, si celebrò forse nel 1285 e dall’unione nacquero 3 o
4 figli, tra cui Pietro e Jacopo, i primi commentatori della Commedia.
Poco sappiamo della sua formazione culturale, ma di
sicuro ebbe come maestro Brunetto Latini, autore del Trésor e del Tesoretto. In
un periodo imprecisato fu a Bologna, dove studiò (forse medicina)
all’Università cittadina.
Nel 1283, a diciotto anni, Dante incontrò nuovamente
Beatrice, da identificare forse, con una Bice figlia di Folco Portinari; il
primo incontro era avvenuto a nove anni. In quel periodo iniziò a scrivere
poesie, dapprima ispirandosi a Guittone d’Arezzo e ai «siculo-toscani», poi
accostandosi allo Stilnovo. Diventò molto amico di Guido Cavalcanti, nonché di
Lapo Gianni e Dino Frescobaldi, tutti appartenenti alla cerchia stilnovista.
Nel 1290 (8 giugno) morì Beatrice. Gli anni seguenti
videro, da un lato, la sistemazione delle poesie giovanili nella Vita Nuova,
dall’altro un periodo di «traviamento»
morale, che coincise con l’inizio di severi studi filosofici. In quel
periodo Dante compose poesie di stile «comico», come la «Tenzone» con Forese
Donati, nonché le Rime petrose, dedicate a una donna Petra antitetica rispetto
alla donna-angelo dello stilnovo.
Un’ulteriore considerazione va fatta però sul duplice
ruolo svolto da Dante nel famoso poema, essendo al tempo stesso protagonista
del viaggio da lui narrato (e che lui descrive come realmente e fisicamente
avvenuto in un tempo storico ben preciso) e poeta chiamato a raccontare in
versi l’esperienza affrontata. Dante chiarisce in più di un passo del poema che
a lui è toccato un privilegio eccezionale, quello di visitare da vivo i tre regni
dell’Oltretomba e di tornare sulla Terra per riferire con esattezza tutto
quello che ha visto: è una missione straordinaria, cui lui è chiamato in virtù
dei suoi meriti di letterato e poeta, rendendolo simile ad Enea e san Paolo già
protagonisti di esperienze analoghe.
A questo proposito
è importante ciò che lo stesso Dante sottolinea a più riprese nel corso del
viaggio, non solo cioè l’assoluta veridicità delle cose viste e narrate, ma
anche l’oggettiva difficoltà di spiegare con parole umane quel che di non umano
e di ultraterreno ha visto. Per fare questo, Dante avrà bisogno dell’assistenza
e dell’aiuto di Dio, perciò la Commedia è un libro «ispirato», scritto
materialmente da Dante ma sotto la «dettatura» della Grazia divina che lo ha
incaricato di questo compito straordinario. La Commedia diventa quindi una
sorta di nuova Bibbia, ed è Dante stesso a definirla poema sacro, sacrato poema, al quale hanno
collaborato e Cielo e terra: in
questo senso l’autore può ben aspettarsi la fama eterna, anche per l’assoluta
novità della materia da lui trattata (nessuno prima di lui aveva toccato tali
argomenti in modo così innovativo).
Ultimamente uno scrittore di fama
mondiale Dan Brown, ha scritto un romanzo "Inferno",
con molti riferimenti a Dante e alla sua commedia, descrivendo la Firenze
attuale in modo molto preciso. La traduzione in italiano è ottima e per una lettura leggera, può essere una buona opzione e speriamo anche un invito a leggere Dante e visitare la bellissima Firenze, città natale del padre della lingua italiana.
Buona lettura a tutti...
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