domenica 30 settembre 2012

CANTANTI ANNI '60: RITA PAVONE


    colonna sonora finale del film argentino del 2004: "Le nove regine"


UN GRANDE CAPITOLO TRADIZIONALE ITALIANO, SONO LE CANZONI DEGLI ANNI SESSANTA:  GINO PAOLI, BOBBY SOLO, ADRIANO CELENTANO (già visto nel blog nel maggio scorso), ALBANO, CATERINA CASELLI, MINA, SERGIO ENDRIGO, GIGLIOLA CINQUETTI, LITTLE TONY, PATTY PRAVO, LUCIO BATTISTI, JIMMY FONTANA, PEPPINO DI CAPRI, ORIETTA BERTI, NICO FIDENCO... SONO SOLO ALCUNI DEI TANTI (FORSE TROPPI!) INTERPRETI DELLE CANZONETTE DI QUEL PERIODO, CHE HANNO SEGNATO L'ITALIA IN MANIERA INDELEBILE...

OGGI PARLIAMO DI RITA PAVONE



Nata a Torino il 23 agosto 1945, attrice e cantante italiana.





Frizzante e vivace, quanto brava e determinata. L'eterna Giamburrasca della canzone italiana, fin dagli Anni Sessanta spopola in mezzo mondo.
Figlia di un siciliano, operaio della Fiat emigrato a Torino, di madre ferrarese, sogna lo spettacolo fin da bambina. Quando, con tre fratelli e il solo stipendio paterno, comincia ad esibirsi nei localini piemontesi. Animata da un unico sogno: diventare una star. Detto fatto. La sua agguerrita determinazione, la fa partecipare nel 1962, alla 1a Edizione della Festa degli Sconosciuti. Una kermesse canora, organizzata dal cantante Teddy Reno, che la piccola grande Rita vince. Conquistando da lì a poco, anche il cuore dell'organizzatore. Sposa Teddy Reno nel 1968, da tempo suo manager oltre che innamorato. Hanno due figli, Alessandro e Giorgio. Quest'ultimo musicista.
Poco dopo il suo esordio raggiunge un'incredibile popolarità nazionale e internazionale. Escono uno dietro l'altro alcuni singoli di enorme successo: La partita di pallone e Sul cucuzzolo (scritte da Edoardo Vianello), Alla mia età, Come te non c’è nessuno, Cuore (versione italiana della hit statunitense Heart), Il ballo del mattone, Non è facile avere 18 anni, Datemi un martello (cover su testo di Sergio Bardotti di If I Had a Hammer), Che m’importa del mondo.
È protagonista, nel 1964, dello sceneggiato televisivo Il giornalino di Gian Burrasca, tratto dal celebre romanzo per ragazzi di Vamba e diretto da Lina Wertmüller, con musiche di Nino Rota orchestrate da Luis Enriquez Bacalov. Sigla di questo autentico cult televisivo è il brano Viva la pappa col pomodoro, la cui registrazione si avvarrà della cetra di Anton Karas. Questa canzone verrà incisa dalla Pavone in molte lingue: The Man Who Makes The Music nel Regno Unito, Ich Frage Mainen Papa in Germania e Que ricas son la papas in Spagna e nei paesi di lingua spagnola.
Sempre nello stesso anno, la sua popolarità meritò le attenzioni di Umberto Eco nel suo saggio intitolato Apocalittici e Integrati. Nel 1965 vince il Cantagiro con Lui. Seguono numerose altre hit a 45 giri: Solo tu, Stasera con te, sigla del programma televisivo "Stasera Rita" per la regia di Antonello Falqui, Qui ritornerà, Il geghegé, altra sigla delle cinque puntate che la videro protagonista a Studio Uno del 1966, Fortissimo, La zanzara, Gira gira, Questo nostro amore.
In questi anni è protagonista anche di alcune pellicole cinematografiche appartenente al filone successivamente chiamato dei musicarelli : film dagli incassi miliardari furono Rita, la figlia americana (1965) con Totò e la regia di Piero Vivarelli; Rita la zanzara (1966) con Giancarlo Giannini e la regia di Lina Wertmuller; Non stuzzicate la zanzara (1966), con Giancarlo Giannini e Giulietta Masina, sempre per la regia di Lina Wertmuller.
Nel 1967, Rita Pavone vince il Cantagiro con "Questo nostro amore", scritto da Luis Enriquez Bacalov e Lina Wertmuller e tema del film "Non stuzzicate la Zanzara". Nel 1967 escono Little Rita nel West (con 33 giri omonimo per la RCA), film con Terence Hill e la regia di Ferdinando Baldi, e La Feldmarescialla, sempre con Terence Hill e la regia di Steno.
SUCCESSI ALL'ESTERO
Solo nei primi dieci anni di carriera, l'artista si esibisce assieme ai cantanti più famosi nei luoghi più celebri: dalla Carnegie Hall di New York all'Olympia di Parigi. Persino Elvis Presley vuole conoscerla.
Le sue canzoni raggiungono persino il difficile e diverso mercato americano e britannico: entrando addirittura in classifica.
Sfolgorante è stata quindi la popolarità di Rita Pavone a livello internazionale. Si può giustamente definirla la capostipite di una strada percorsa oggi da molti nostri artisti italiani, Pausini in testa, e tenendo presente che stiamo parlando degli anni sessanta. Molte sono le etichette per le quali Rita incide: Decca nel Regno Unito; Teldec e Polydor in Germania; Barclay, RCA e Phonogram in Francia ed infine, RCA Victor per gli Stati Uniti, Giappone e tutto il Sud America.
Negli Stati Uniti è stata cinque volte ospite della trasmissione Ed Sullivan Show (CBS), trasmesso live da costa a costa. In una puntata Rita Pavone vi appare sul cartellone quale terzo nome dopo Duke Ellington ed Ella Fitzgerald. Seguono altri spettacoli televisivi come Hullabaloo e Shindig che la vedono agire sul palco insieme a nomi mitici dello spettacolo mondiale quali: The Beach Boys, Marianne Faithfull, Orson Welles, The Animals, The Supremes.
La RCA Victor Americana pubblicherà 3 Album di Rita Pavone distribuiti nel mondo intero: The International Teen-Age Sensation, il cui singolo, Remember Me resterà per 10 settimane nelle classifiche 100 del Cashbox e del Billboard, le Bibbie della musica mondiale, arrivando alla 26ª posizione della classifica; segue il 33 Small Wonder, entrambi incisi negli Studi della RCA Victor in New York, ed infine Rita Pavone, registrato interamente a Nashville, e il cui produttore è nientemeno che il grande chitarrista Chet Atkins. In quell'occasione Rita Pavone si avvarrà di musicisti come Floyd Cramer, Al Hirt e il coro di Anita Kerr, quest'ultimo presente in moltissimi dischi del grande Presley (durante il lungo soggiorno, Rita avrà modo di conoscere personalmente Elvis Presley e Brenda Lee, due suoi grandi idoli). Presley le regalerà in ricordo un suo ritratto con dedica. Grazie a questo personale successo, il 20 marzo 1965, Rita Pavone si esibirà per la prima volta in concerto a New York nella magica Carnegie Hall, e per l'occasione a presentarla sarà Ed Sullivan in persona, in un teatro strapieno di fans super entusiasti, come scrive a tal proposito, in un bellissimo articolo, il quotidiano Herald Tribune recensendo il concerto.
Nel Regno Unito nel 1966 il singolo Heart, nell'originale lingua inglese, regalerà a Rita Pavone un 12 mo posto nelle classifiche britanniche e una permanenza di nove settimane. Altro ottimo posizionamento, 14º posto, le verrà da You Only You nel 1967 - versione in inglese della italianissima Solo tu, firmata originalmente da Bacalov e Lina Wertmuller, ma che in inglese si avvale della brillante penna di Norman Newell, che firmò la mitica More di Riz Ortolani. Numerosi anche nel Regno Unito i programmi televisi che la vedranno in scena con Tom Jones, Cilla Black e Donovan. Inoltre, sempre nel 1967, negli studi televisi londinesi della BBC, verrà realizzato un intero special sulla Pavone dal titolo Segni personali: lentiggini, con ospite d'onore il gruppo degli Herman Hermits. Per l'occasione, Rita Pavone verrà accompagnata dal gruppo dei Collettoni.
Enorme è la discografia di 45 giri e albums che vede presente Rita Pavone nel mercato di lingua tedesca e, spessissimo, tra le prime dieci canzoni più vendute. È del 1964 il suo primo 45 giri di successo in lingua tedesca: Wenn Ich ein Junge War, questo è il titolo che porta Rita Pavone in vetta alle classifiche tedesche con mezzo milione di copie vendute (negli anni settanta Nina Hagen riproporrà il brano in una reinterpretazione pedissequa all'originale che presenterà spessissimo nei suoi concerti). Altro primo posto per Rita Pavone verrà nel 1969 con Arrivederci Hans (800.000 copie vendute solo in Germania). Per non parlare poi della popolarità della Pavone in Argentina, Brasile, Spagna e Giappone, la cui discografia è molto ampia.
In Francia, dopo un fortunato ma piccolo approccio datato 1963 con Coeur, 45 giri EP prodotto dalla Barclay, e con il brano Clementine Cherie che sarà il tema principale del film francese omonimo starring Philippe Noiret, Rita Pavone sale finalmente sul podio delle classifiche francesi nel 1972 piazzandosi al 2º posto dei dischi più venduti con Bonjour la France ("La suggestione"), brano scritto per lei da Claudio Baglioni che le fa vendere 650.000 copie solo in Francia, e le apre, per un mese intero, le porte magiche del grande teatro Olympia di Parigi.
Nel 1973 viene costituito L'International Rita Pavone Fans Club, attualmente molto attivo. Esiste persino un organo ufficiale di stampa del Fans Club, chiamato Pavonissimo, accompagnato dalle fanzine bimestrali intitolate Fortissimo. La Pavone ha una propria etichetta discografica, con la quale ha pubblicato quattro cd con sue canzoni inedite.

Per i navigatori, si segnala l'Official Web Site, completo e divertente, all'indirizzo www.ritapavone.it


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