colonna sonora finale del film argentino del 2004: "Le nove regine"
UN GRANDE
CAPITOLO TRADIZIONALE ITALIANO, SONO LE CANZONI DEGLI ANNI SESSANTA: GINO PAOLI, BOBBY SOLO, ADRIANO CELENTANO
(già visto nel blog nel maggio scorso), ALBANO, CATERINA CASELLI, MINA, SERGIO
ENDRIGO, GIGLIOLA CINQUETTI, LITTLE TONY, PATTY PRAVO, LUCIO BATTISTI, JIMMY
FONTANA, PEPPINO DI CAPRI, ORIETTA BERTI, NICO FIDENCO... SONO SOLO ALCUNI DEI
TANTI (FORSE TROPPI!) INTERPRETI DELLE CANZONETTE DI QUEL PERIODO, CHE HANNO
SEGNATO L'ITALIA IN MANIERA INDELEBILE...
OGGI PARLIAMO DI
RITA PAVONE
Nata a Torino il
23 agosto 1945, attrice e cantante italiana.
Frizzante e
vivace, quanto brava e determinata. L'eterna Giamburrasca della canzone
italiana, fin dagli Anni Sessanta spopola in mezzo mondo.
Figlia di un
siciliano, operaio della Fiat emigrato a Torino, di madre ferrarese, sogna lo
spettacolo fin da bambina. Quando, con tre fratelli e il solo stipendio
paterno, comincia ad esibirsi nei localini piemontesi. Animata da un unico
sogno: diventare una star. Detto fatto. La sua agguerrita determinazione, la fa
partecipare nel 1962, alla 1a Edizione della Festa degli Sconosciuti. Una
kermesse canora, organizzata dal cantante Teddy Reno, che la piccola grande
Rita vince. Conquistando da lì a poco, anche il cuore dell'organizzatore. Sposa
Teddy Reno nel 1968, da tempo suo manager oltre che innamorato. Hanno due
figli, Alessandro e Giorgio. Quest'ultimo musicista.
Poco dopo il suo
esordio raggiunge un'incredibile popolarità nazionale e internazionale. Escono
uno dietro l'altro alcuni singoli di enorme successo: La partita di pallone e
Sul cucuzzolo (scritte da Edoardo Vianello), Alla mia età, Come te non c’è
nessuno, Cuore (versione italiana della hit statunitense Heart), Il ballo del
mattone, Non è facile avere 18 anni, Datemi un martello (cover su testo di
Sergio Bardotti di If I Had a Hammer), Che m’importa del mondo.
È protagonista,
nel 1964, dello sceneggiato televisivo Il giornalino di Gian Burrasca, tratto
dal celebre romanzo per ragazzi di Vamba e diretto da Lina Wertmüller, con
musiche di Nino Rota orchestrate da Luis Enriquez Bacalov. Sigla di questo
autentico cult televisivo è il brano Viva la pappa col pomodoro, la cui registrazione
si avvarrà della cetra di Anton Karas. Questa canzone verrà incisa dalla Pavone
in molte lingue: The Man Who Makes The Music nel Regno Unito, Ich Frage Mainen
Papa in Germania e Que ricas son la papas in Spagna e nei paesi di lingua
spagnola.
Sempre nello
stesso anno, la sua popolarità meritò le attenzioni di Umberto Eco nel suo
saggio intitolato Apocalittici e Integrati. Nel 1965 vince il Cantagiro con
Lui. Seguono numerose altre hit a 45 giri: Solo tu, Stasera con te, sigla del
programma televisivo "Stasera Rita" per la regia di Antonello Falqui,
Qui ritornerà, Il geghegé, altra sigla delle cinque puntate che la videro
protagonista a Studio Uno del 1966, Fortissimo, La zanzara, Gira gira, Questo
nostro amore.
In questi anni è
protagonista anche di alcune pellicole cinematografiche appartenente al filone
successivamente chiamato dei musicarelli : film dagli incassi miliardari furono
Rita, la figlia americana (1965) con Totò e la regia di Piero Vivarelli; Rita
la zanzara (1966) con Giancarlo Giannini e la regia di Lina Wertmuller; Non
stuzzicate la zanzara (1966), con Giancarlo Giannini e Giulietta Masina, sempre
per la regia di Lina Wertmuller.
Nel 1967, Rita
Pavone vince il Cantagiro con "Questo nostro amore", scritto da Luis
Enriquez Bacalov e Lina Wertmuller e tema del film "Non stuzzicate la
Zanzara". Nel 1967 escono Little Rita nel West (con 33 giri omonimo per la
RCA), film con Terence Hill e la regia di Ferdinando Baldi, e La
Feldmarescialla, sempre con Terence Hill e la regia di Steno.
SUCCESSI
ALL'ESTERO
Solo nei primi
dieci anni di carriera, l'artista si esibisce assieme ai cantanti più famosi
nei luoghi più celebri: dalla Carnegie Hall di New York all'Olympia di Parigi.
Persino Elvis Presley vuole conoscerla.
Le sue canzoni
raggiungono persino il difficile e diverso mercato americano e britannico:
entrando addirittura in classifica.
Sfolgorante è
stata quindi la popolarità di Rita Pavone a livello internazionale. Si può
giustamente definirla la capostipite di una strada percorsa oggi da molti
nostri artisti italiani, Pausini in testa, e tenendo presente che stiamo
parlando degli anni sessanta. Molte sono le etichette per le quali Rita incide:
Decca nel Regno Unito; Teldec e Polydor in Germania; Barclay, RCA e Phonogram
in Francia ed infine, RCA Victor per gli Stati Uniti, Giappone e tutto il Sud
America.
Negli Stati
Uniti è stata cinque volte ospite della trasmissione Ed Sullivan Show (CBS),
trasmesso live da costa a costa. In una puntata Rita Pavone vi appare sul
cartellone quale terzo nome dopo Duke Ellington ed Ella Fitzgerald. Seguono
altri spettacoli televisivi come Hullabaloo e Shindig che la vedono agire sul
palco insieme a nomi mitici dello spettacolo mondiale quali: The Beach Boys,
Marianne Faithfull, Orson Welles, The Animals, The Supremes.
La RCA Victor
Americana pubblicherà 3 Album di Rita Pavone distribuiti nel mondo intero: The
International Teen-Age Sensation, il cui singolo, Remember Me resterà per 10
settimane nelle classifiche 100 del Cashbox e del Billboard, le Bibbie della
musica mondiale, arrivando alla 26ª posizione della classifica; segue il 33
Small Wonder, entrambi incisi negli Studi della RCA Victor in New York, ed
infine Rita Pavone, registrato interamente a Nashville, e il cui produttore è
nientemeno che il grande chitarrista Chet Atkins. In quell'occasione Rita
Pavone si avvarrà di musicisti come Floyd Cramer, Al Hirt e il coro di Anita
Kerr, quest'ultimo presente in moltissimi dischi del grande Presley (durante il
lungo soggiorno, Rita avrà modo di conoscere personalmente Elvis Presley e
Brenda Lee, due suoi grandi idoli). Presley le regalerà in ricordo un suo
ritratto con dedica. Grazie a questo personale successo, il 20 marzo 1965, Rita
Pavone si esibirà per la prima volta in concerto a New York nella magica Carnegie
Hall, e per l'occasione a presentarla sarà Ed Sullivan in persona, in un teatro
strapieno di fans super entusiasti, come scrive a tal proposito, in un
bellissimo articolo, il quotidiano Herald Tribune recensendo il concerto.
Nel Regno Unito
nel 1966 il singolo Heart, nell'originale lingua inglese, regalerà a Rita
Pavone un 12 mo posto nelle classifiche britanniche e una permanenza di nove
settimane. Altro ottimo posizionamento, 14º posto, le verrà da You Only You nel
1967 - versione in inglese della italianissima Solo tu, firmata originalmente
da Bacalov e Lina Wertmuller, ma che in inglese si avvale della brillante penna
di Norman Newell, che firmò la mitica More di Riz Ortolani. Numerosi anche nel
Regno Unito i programmi televisi che la vedranno in scena con Tom Jones, Cilla
Black e Donovan. Inoltre, sempre nel 1967, negli studi televisi londinesi della
BBC, verrà realizzato un intero special sulla Pavone dal titolo Segni
personali: lentiggini, con ospite d'onore il gruppo degli Herman Hermits. Per l'occasione, Rita Pavone verrà accompagnata dal
gruppo dei Collettoni.
Enorme è la
discografia di 45 giri e albums che vede presente Rita Pavone nel mercato di
lingua tedesca e, spessissimo, tra le prime dieci canzoni più vendute. È del
1964 il suo primo 45 giri di successo in lingua tedesca: Wenn Ich ein Junge
War, questo è il titolo che porta Rita Pavone in vetta alle classifiche
tedesche con mezzo milione di copie vendute (negli anni settanta Nina Hagen
riproporrà il brano in una reinterpretazione pedissequa all'originale che
presenterà spessissimo nei suoi concerti). Altro primo posto per Rita Pavone
verrà nel 1969 con Arrivederci Hans (800.000 copie vendute solo in Germania).
Per non parlare poi della popolarità della Pavone in Argentina, Brasile, Spagna
e Giappone, la cui discografia è molto ampia.
In Francia, dopo
un fortunato ma piccolo approccio datato 1963 con Coeur, 45 giri EP prodotto
dalla Barclay, e con il brano Clementine Cherie che sarà il tema principale del
film francese omonimo starring Philippe Noiret, Rita Pavone sale finalmente sul
podio delle classifiche francesi nel 1972 piazzandosi al 2º posto dei dischi
più venduti con Bonjour la France ("La suggestione"), brano scritto
per lei da Claudio Baglioni che le fa vendere 650.000 copie solo in Francia, e
le apre, per un mese intero, le porte magiche del grande teatro Olympia di
Parigi.
Nel 1973 viene
costituito L'International Rita Pavone Fans Club, attualmente molto attivo.
Esiste persino un organo ufficiale di stampa del Fans Club, chiamato Pavonissimo,
accompagnato dalle fanzine bimestrali intitolate Fortissimo. La Pavone ha una
propria etichetta discografica, con la quale ha pubblicato quattro cd con sue
canzoni inedite.
Per i
navigatori, si segnala l'Official Web Site, completo e divertente,
all'indirizzo www.ritapavone.it
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