mercoledì 18 settembre 2013

Carla Fracci: danza e arte si fondono

CARLA FRACCI: IL MITO VIVENTE DELLA DANZA CLASSICA ITALIANA. IN LEI GENERAZIONI DI BALLERINI E DANZATORI SI SONO IDENTIFICATI E GRAZIE A LEI SONO NATE MOLTE SCUOLE CLASSICHE. SEMPRE PROFESSIONALE OLTRE OGNI MISURA, È STATA UN ESEMPIO DI GRANDE DEDICAZIONE AL LAVORO, DOVUTA AD UNA GRANDISSIMA PASSIONE.



"Il pubblico avverte sempre quando un artista è autentico, è sincero e dedicato fino in fondo. Soltanto, con queste condizioni può nascere, nell'interpretazione, la magia."  Carla Fracci



Carla Fracci, una delle ballerine più brave e note che l'Italia abbia mai avuto, regina di palcoscenici mondiali, nasce a Milano il 20 agosto 1936. Figlia di un tranviere dell'ATM (Azienda Trasporti Milanesi), inizia a studiare ballo classico alla Scuola di danza del Teatro alla Scala nel 1946. Carla Fracci consegue il diploma nel 1954, poi prosegue la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Tra i suoi insegnanti c'è la grande coreografa russa Vera Volkova (1905-1975). Dopo solo due anni dal diploma diviene solista, poi nel 1958 è già prima ballerina.
A partire dalla fine degli anni '50 le apparizioni saranno moltissime. Fino agli anni '70 danza con alcune compagnie straniere quali il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è artista ospite dell'American Ballet Theatre.
La notorietà artistica di Carla Fracci rimane per lo più legata alle interpretazioni dei ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, o Giselle. Tra i grandi ballerini che sono stati suoi partner sul palcoscenico si annoverano Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi e soprattutto il danese Erik Bruhn. La "Giselle" danza da Carla Fracci con Bruhn sarebbe rimasta indimenticabile tanto e ne verrà realizzato un film nel 1969.
Tra le altre grandi interpretazioni di opere contemporanee ricordiamo "Romeo e Giulietta" di Prokofiev, "Concerto barocco", "Les demoiselles de la nuit", "Il gabbiano", "Pelléas et Mélisande", "Il fiore di pietra", "La sylphide", "Coppelia", "Il lago dei cigni".
Regista di molte delle grandi opere interpretate da Carla Fracci è il marito Beppe Menegatti.
Alla fine degli anni '80 dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli assieme a Gheorghe Iancu.
Nel 1981 in una produzione televisiva sulla vita di Giuseppe Verdi, interpreta la parte di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie del grande compositore.
Tra la principali opere interpretate negli anni successivi ci sono "L'après-midi d'un faune", "Eugenio Onieghin", "La vita di Maria", "La bambola di Kokoschka".
Nel 1994 diviene membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera. L'anno seguente è eletta presidente dell'associazione ambientalista "Altritalia Ambiente".
Carla Fracci è poi protagonista di un evento storico quando si esibisce davanti alle recluse del carcere San Vittore a Milano.
Dal 1996 al 1997 Carla Fracci dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona; poi il suo allontanamento suscita un polverone di polemiche.
Nel 2003 le viene conferita l'onoreficenza italiana Cavaliere di Gran Croce. Nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO.
Ormai ultrasettantenne si esibisce in coreografie di modesta intensità, create appositamente per lei dal marito. Assieme a Beppe Menegatti è anche direttrice del corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma.

Nel 2009 presta la sua esperienza e il suo carisma alla politica, accettando di diventare assessore alla Cultura della Provincia di Firenze.

"Un paese senza cultura e arte, senza i mezzi per fare cultura e arte, è un paese che non si rinnova, che si ferma e non ha accesso a ciò che succede in paesi più importanti, negandosi così ad un futuro vero, autentico e soprattutto libero."


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