Voce inarrivabile,
eclettica, la cantautrice ha venduto
circa 3 milioni di dischi, prevalentemente in Italia, in sedici anni di
carriera. L'artista, meno conosciuta della Pausini, riesce a trasmettere un calore e un'intensità veramente uniche.
Nata a Trieste ma originaria di Monfalcone nel 1977, Elisa è
una delle poche cantautrici italiane a scrivere la quasi totalità dei suoi
testi in inglese; ha cantato anche
in spagnolo (nei brani Háblame e Sentir Sin Embargo), francese (Pour Que l'Amour Me Quitte) e curdo (il brano Kuminist, Nostalgia), oltre che in italiano. Venne scoperta dal grande pubblico a 19 anni con l'album d'esordio Pipes & Flowers, ma la notorietà giunse
grazie alla vittoriosa partecipazione al Festival di
Sanremo 2001 con la canzone Luce.
Particolarmente attenta alla
musica nera e ai gruppi stranieri (i suoi modelli sono mostri sacri come Otis Redding, Aretha Franklin, Whitney Houston, Sarah Vaughan, Ray Charles, Ella Fitzgerald e Billie Holiday), Elisa è dotata di un talento
precocissimo. Basti pensare che, dopo i primi approcci al pianoforte e alla chitarra, ha scritto la sua prima canzone a undici anni.
Nei suoi sogni di adolescente, mentre frequentava la scuola di segretariato
d'azienda mai avrebbe pensato che sarebbe diventata una delle cantanti italiane
più richieste e che avrebbe fatto della sua passione una professione.
Le
sue radici sono da ricercare nel blues e nel rock anni '70, un repertorio che
ha esplorato appena quattordicenne quando militava nei "Seven roads",
classico gruppetto di paese.
Insoddisfatta
e perfezionista, la sua sete di esperienza non si arresta certo alle
"seratine" che riesce a procurarsi con il suo gruppo. Comincia così a
girare per il Friuli con varie band dedite all'interpretazione di cover,
affrontando di tutto, compreso serate da piano-bar.
Un
bel giorno le capita di cantare con la "Blue swing orchestra", un
organico di ventidue elementi che riesce ad elettrizzare le sue facoltà vocali
fino a portare il pubblico al delirio.
A
quel punto, il personaggio Elisa non poteva più rimanere nell'ombra. Anche
perché in tutti quegli anni l'artista friulana aveva scritto alcuni pezzi
insieme a un amico di famiglia ed era desiderosa di sentire dei giudizi
professionali. Manda allora il materiale alla "Sugar" di Caterina
Caselli (scopritrice, fra l'altro, di Andrea Bocelli), che una volta sentiti la manda
a chiamare.
Nel
1995 Elisa è ufficialmente arruolata, tramite regolare contratto, nella
scuderia "Sugar".
Grazie
a Corrado Rustici il quale ha prodotto Whitney Houston, Tori Amos, e che è da sempre il
produttore "americano" di Zucchero, Elisa si reca negli Stati Uniti a scrivere e
registrare parte delle canzoni del suo primo album "Pipes and
flowers".
Nel
1998, in occasione del Premio Italiano per la Musica, le viene assegnato
l'Award come migliore rivelazione italiana dell'anno; nello stesso anno riceve
il prestigioso premio Tenco per la migliore opera
prima con l'album "Pipes and flowers".
L'album
vende oltre 280.000 copie, consegue il doppio disco di platino e riscuote un notevole
successo radiofonico e di critica.
Dopo
un così sfolgorante ingresso nel mondo della canzone d'autore il secondo passo
doveva essere ben meditato e calibrato. Per non fallire ci si mette anche
Darren Allison, altro musicista di valore e, dopo gran travaglio, viene
partorito "Asile's world" che, stando alle vendite e al successo del
tour, si può considerare un obiettivo centrato.
Nel
2001 esce invece il singolo "Luce (tramonti a nord est)"; la canzone
è una grande novità nel repertorio dell'artista, che per la prima volta canta
in italiano. Le musiche e il testo sono stati composti da Elisa in
collaborazione, per la parte testuale, con Zucchero. Presentata al Festival di Sanremo, la canzone si
aggiudica il primo posto.
Elisa
è ormai a buon titolo un nome di riferimento per la musica italiana di qualità.
Un esempio? L'anno dopo si è aggiudicata il Premio Italiano della Musica come
Miglior artista femminile dell'anno e Miglior canzone dell'anno sempre con il
brano "Luce".
Del 2003 è il suo lavoro "Lotus", che comprende novità come
"Broken", rivisitazioni di canzoni proprie come "Labyrinth"
e rivisitazioni di grandi brani come "Almeno tu nell'universo"
dell'indimenticabile Mia Martini.
Nel 2006 celebra i suoi primi dieci anni di attività con
"Soundtrack '96-'06" che raccoglie i suoi pezzi più celebri oltre a
brani inediti, tra i quali spicca "Gli ostacoli del cuore", scritto
per lei, e con lei interpretato da Luciano Ligabue.
Dopo aver dato alla luce la primogenita Emma Cecile (22
ottobre 2009, il padre è il chitarrista Andrea Rigonat, suo compagno nella vita e componente della sua band), torna
nei negozi di dischi con il nuovo album "Heart", che contiene il
brano "Ti vorrei sollevare", in cui Elisa duetta con Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro.
Alla fine del mese di novembre 2010 esce il nuovo progetto, intitolato
"Ivy" (edera, in inglese), un disco che raccoglie tre canzoni inedite
e altre quattordici rivisitazioni.
GRAZIE ELISA, PER LE TANTE EMOZIONI...
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