LA SETTIMANA SCORSA PARLANDO CON DUE DELLE MIE ALUNNE PIÙ AFFEZIONATE (GIUNTE ALL'ULTIMO ANNO DI CORSO DI ITALIANO) LUCINDA E YAMICELA, ABBIAMO RICORDATO ALCUNE DI QUESTE PROFESSIONI CHE PER FORTUNA, MA SOLO IN PARTE, HO AVUTO MODO DI CONOSCERE, PUR ESSENDO ANCORA "GIOVANISSIMO"...
Aggiustare una sedia,
riparare un ombrello, affilare un coltello, farsi tingere una stoffa per poi
riciclarla.
Eppure, se per un attimo chiudessimo gli occhi e ci lasciassimo
trasportare indietro nel tempo e pensassimo ad un mondo senza il frastuono
delle auto e delle moto, sicuramente potremmo immaginare di sentire il
fischiettare del contadino mentre arava i campi, del falegname, il sordo
battere sull'incudine del fabbro, l'ombrellaio, l'arrotino, l'impagliatore di
sedie, lo stagnino, il tintore, la tessitrice, le mondine sempre con i piedi in
ammollo, ma sempre cantando...
Ciabattini, fabbri e
maniscalchi, ramai, impagliatori di sedie, e persino chi sterilizzava i cavalli e i buoi con delle spaventose tenaglie.
L'uomo del ghiaccio,
arrivava in estate con una carretta con grossi blocchi di ghiaccio che vendeva,
perchè non c'erano ancora i frigoriferi... e i ragazzini gli correvano dietro
per rubare le schegge di ghiaccio trasparente, sembravano buonissime.... anzi
erano buonissime...
Di tanto in tanto passava il materassaio con l'attrezzatura e si
piazzava nel cortile.
Lo spazzacamino, sempre con le mani nere (e non solo...).
I funai che costruivano corde più o meno grosse.
I carbonai (nella foto pesando il carbone a mano)
Il palombaro...
Il rilegatore di libri e lo scrivano. Attività svolte oggi, prevalentemente in antichi monasteri, da pazienti monaci.
e ovviamente tanti altri...
e ovviamente tanti altri...
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