PER CHI, COME IL SOTTOSCRITTO, È STATO VITTIMA DI UN
INCIDENTE SUL LAVORO, SA MOLTO BENE L’IMPORTANZA DI INIZIATIVE A FAVORE DELLA
SICUREZZA IN AMBITO LAVORATIVO, MAI TROPPO INCENTIVATA E PURTROPPO ATTUATA.
L’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) celebra
oggi, 28 aprile, la Giornata mondiale per la
sicurezza e la salute sul lavoro. La Giornata ha
l’obiettivo di incentivare la prevenzione degli infortuni delle malattie
professionali a livello globale facendo
luce sulle norme in materia di sicurezza. In questa occasione si ricordano anche
le persone che sono morte durante lo svolgimento della loro attività
professionale. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione che mira a
focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sulle tendenze
emergenti nel settore della sicurezza e della salute del lavoro e sull’entità
delle lesioni, malattie e infortuni mortali in tutto il mondo. La celebrazione
della Giornata è parte integrante della Strategia globale sulla
sicurezza e la salute sul lavoro dell’OIL e
promuove la creazione di una cultura
globale di prevenzione nell’ambito della sicurezza e della salute con la partecipazione di tutte le
parti interessate.
La definizione di malattia professionale presenta diversi livelli di
specificità a seconda dei contesti: preventivo, assicurativo ed epidemiologico;
una definizione generale può però essere: “qualsiasi stato morboso che possa essere posto in rapporto causale
con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa”. In parole
più semplici, per malattia professionale si intende un evento dannoso alla
persona che si manifesta in modo lento, graduale, progressivo ed in occasione
del lavoro. Questa caratteristica di graduale progressiva
azione di fattori presenti nell’ambiente di
lavoro, che possono compromettere la salute dei lavoratori, da un lato diversifica le malattie
professionali dagli infortuni (che
hanno caratteristiche opposte di traumaticità immediata), dall’altra è alla
radice di una storicasottovalutazione, dovuta anche alle difficoltà di
individuazione e accertamento del nesso causale, insieme ad un significativo
fenomeno di sottodenuncia da parte dei lavoratori. Fortunatamente l’aumento
delle denunce riscontrato negli ultimi anni è senz’altro da ricondursi ad una
più matura consapevolezza raggiunta da lavoratori, datori di lavoro e medici,
ma èfondamentale potenziare al
massimo la capacità di registrazione, elaborazione ed analisi delle
informazioni raccolte sulle malattie da lavoro al fine di individuare sempre
meglio fattori di rischio e di
esposizione e di porre in essere adeguate e mirate misure di prevenzione.
Secondo una stima effettuata per conto
dell’Organizzazione Mondiale del Lavoro, dei 2,34 milioni circa di incidenti lavorativi che si manifestano ogni anno, solo
321.000 sono causati da incidenti. I restanti 2,02 milioni di morti sul lavoro
sono collegabili a diversi tipi di malattie occupazionali che corrispondono a
circa più di 5.500 morti sul lavoro al giorno. Tali risultati sono da imputarsi all’inadeguatezza delle misure di prevenzione delle
malattie occupazionali, con profonde ripercussioni non solo per i lavoratori e
le loro famiglie, ma per l’intera società a causa degli immensi costi che
generano; in particolare, in termini di riduzione di produttività e di
aggravamento dei sistemi di sicurezza in generale. La prevenzione è molto più
efficace e
comporta meno costi di terapie e riabilitazioni mediche. Per questo motivo è necessario che ogni Paese
metta in atto delle azioni concreti per migliorare le competenze in ambito di
prevenzione delle malattie occupazionali. E’
questo lo scopo principale della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza
sul Lavoro 2013, che intendecoinvolgere i rappresentanti dei governi, i datori di lavoro e,
ovviamente, i lavoratori, affinchè ognuno dia il proprio contributo
all’implementazione delle politiche e delle strategie nazionali ed
internazionali di prevenzione delle malattie correlate al lavoro.
In preparazione della Giornata mondiale per la sicurezza
e la salute sul lavoro ILO ha pubblicato il rapporto The Prevention of Occupational Diseases. Il rapporto
evidenzia quanto sia importante per ogni Stato disporre di dati attendibili al
fine di sviluppare strategie. Attualmente più del 50% dei Paesi
ILO non dispone di statistiche adeguate sulle malattie professionali. In più
molti Paesi non hanno statistiche disaggregate per sesso, mansioni di lavoro e
aree occupazionali. Un altro fattore rilevante è quello dell’adeguamento continuo dei
sistemi sanitari nazionali alle nuove normative e la condivisione delle conoscenze
tra i diversi stati. Una reale prevenzione delle malattie
professionali richiede, infatti, il continuo miglioramento dei sistemi
nazionali in materia di SSL, di ispezione e programmi di prevenzione e sistemi
di compensazione in tutti gli Stati membri dell’ILO.
Anche quest’anno L’EU-OSHA sostiene la Giornata mondiale
per la sicurezza sul lavoro con ilpremio cinematografico Ambienti di lavoro sani e
sicuri per il
miglior documentario sui temi legati al lavoro. Il film vincitore verrà
selezionato nel corso del Festival internazionale del cinema documentario e di
animazione di Lipsia, che si terrà dal 28 ottobre al 3 novembre 2013.
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