lunedì 20 agosto 2012

SIENA E SAN GIMIGNANO



SIENA E SAN GIMIGNANO: DUE RIFERIMENTI DELLA TOSCANA... UN PECCATO NON VISITARLE


Siena

 
Siena, famosa per il palio (di cui parleremo in maniera più approfondita, prossimamente), circondata da ulivi e da vigneti, tra verdi colline e splendide valli, percorsa da vicoli stretti e costellata da innumerevoli bellezze artistiche ed architettoniche, ha saputo mantenere intatto nel corso degli anni il suo aspetto di città medievale.
Le secolari tradizioni e gli aspetti culturali della città emergono soprattutto nel periodo del Palio, l’antichissima corsa a cavallo che si svolge in Piazza del Campo. Si tratta di un evento fortemente sentito dai cittadini, uniti nel nome della città, ma divisi dall’appartenenza alle diverse contrade, che di questa fanno parte, le quali ogni anno il 2 di luglio ed il 16 di agosto si sfidano per la conquista dell’ambito Palio.
Siena è anche la sede di produzione di alcuni tra i più importanti vini italiani come il “Chianti classico”, il “Brunello di Montalcino”, il “Vino nobile di Montepulciano”, la “Vernaccia di San Gimignano”, che accompagnano ottimamente i piatti tipici e ricchi di storia della cucina senese, dagli antipasti ai primi piatti, dalle zuppe agli arrosti, ai dolci tipici, tra i quali il celebre Panforte. Il tutto favorito da un’altissima qualità della vita, merito anche delle amministrazioni locali, che hanno, per esempio, portato Siena a chiudere il centro storico alle auto sin dal 1966, prima tra le città italiane.
Qui si trovano anche alcune tra le più antiche ed importanti università d’Europa, l’Università per Stranieri, prestigiose istituzioni di livello internazionale come l’Accademia degli Intronati fondata nel 1525, che pubblica volumi dedicati soprattutto all’arte, alla storia ed alle lettere, o l’Accademia dei Rozzi fondata nel 1531, che diede vita all’attuale teatro dei Rozzi dove ogni anno si svolge una ricca stagione di spettacoli teatrali e musicali. C’è poi l’antichissima Accademia Musicale Chigiana una scuola di specializzazione, per musicisti, di altissimo livello, nota anche per le riscoperte dell’antico patrimonio musicale italiano, o il Siena Jazz, un’organizzazione musicale tra le più autorevoli d’Europa. Molto importante è anche l’Accademia dei Fisiocritici, un museo di storia naturale fondato nel 1691, che offre una ricca biblioteca e attività culturali nell’arco di tutto l’anno.

Per quanto riguarda il cinema, bisogna anche ricordare il “Siena Film Festival”, dedicato al cinema indipendente di tutto il mondo, sotto la direzione attuale di Carlo Verdone. Il “Festival Internazionale del Cortometraggio”, dedicato a filmati con una elevata valenza culturale, e “Visionaria”, una rassegna sull’immagine nelle sue diverse forme.
Ci sono poi tantissimi musei, chiese e palazzi, tra i quali ricordiamo il Museo Civico e Torre del Mangia, il museo in Santa Maria della Scala, la Pinacoteca Nazionale, il Duomo e Libreria Piccolomini, dove si possono ammirare le opere pittoriche, scultoree ed architettoniche di alcuni tra i più importanti artisti senesi, ma non solo.
E sono tutti questi i motivi che hanno spinto l’organizzazione internazionale dell’Unesco nel 1995, a dare al centro storico di Siena la qualifica di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Siena dunque, con la sua grandissima varietà di elementi storici, artistici e culturali veramente unici, con un calendario di eventi e di feste intensissimo nel corso di tutto l’anno, è una città tutta da scoprire, e da vivere, perché può offrire, come scrisse il poeta fiorentino Mario Luzi “Più realtà e più sogno insieme, indistintamente”.
La storia di Siena è molto lunga, risale agli antichi Etruschi, come dimostrano numerosi ed interessanti ritrovamenti archeologici.
La leggenda però, narra che Siena fu fondata da Senio ed Aschio, figli di Remo. I due fuggirono da Roma portando con loro il simulacro della lupa romana, simbolo della città. Senio e Aschio fondarono Siena alla fine di un mitico e lunghissimo “Palio alla lunga”. L’insegna della nuova città sarà bianca e nera come i loro cavalli. Ma questa, come si diceva, è una leggenda.
La storia invece, dice che in origine sia stata un piccolo villaggio etrusco, sottomesso successivamente dai romani. In epoca medievale, col passare degli anni, Siena divenne un importante centro commerciale, (grazie anche alla realizzazione della via Francigena, la strada che collegava Roma alla Francia), ci fu inoltre una notevole crescita della popolazione e del nucleo urbano.

Iniziarono anche gli inevitabili scontri con Firenze, nel momento in cui entrambe le città cercarono di espandere i propri territori. Inoltre Siena era fondamentalmente ghibellina, mentre Firenze era di spirito guelfo. Ci furono numerosi scontri e diverse battaglie tra i secoli XIII e XV che videro alla fine prevalere Firenze. Siena quindi, con l’allontanamento dalla città dei ghibellini, fu incorporata nell’amministrazione e nel territorio fiorentino.

Nonostante questi avvenimenti, negli anni tra il 1150 e il 1300 ci furono numerosi grandi artisti che si impegnarono nella realizzazione di straordinari monumenti, tra i quali uno dei più importanti è sicuramente il Duomo. Nel 1295 iniziarono i lavori per la costruzione del Palazzo Comunale che venne ultimato nel 1340. Si tratta del più antico edificio pubblico in Italia che ha conservato nel corso dei secoli la sua funzione originaria. Accanto ad esso venne poi costruita la Torre del Mangia, alta 102 metri, una grande opera architettonica terminata nel 1348. Nel campo della pittura e della scultura inoltre, i maestri senesi si distinsero per le loro doti e capacità artistiche che precedettero per alcuni versi il periodo del grande Rinascimento toscano.

Sono tantissime le opere artistiche firmate da grandi maestri come Donatello, Pinturicchio, Duccio di Buoninsegna, Sodoma, Pietro Lorenzetti, Baldassarre Peruzzi, Beccafumi, Federico Zuccari, Moroni, Jacopo della Quercia, Giovanni Pisano, Simone Martini, che adornano le diverse chiese, il Duomo e il Palazzo Pubblico della città.
Lo Studio Senese, che in questi anni ha celebrato il suo 750° anniversario, raggiunse un ruolo primario nel panorama culturale europeo, grazie alle sue prestigiose facoltà di Giurisprudenza, di Medicina e Filosofia Naturale.
La peste del 1348 fu una sciagura tremenda. La malattia uccise la maggior parte della popolazione e causò l’inevitabile decadenza della città. Si verificarono poi frequenti mutamenti di governo, che videro come protagonisti, tra gli altri, l’Imperatore Carlo V e Cosimo I de’ Medici, che fecero lentamente rifiorire la città, anche grazie alla banca Monte dei Paschi di Siena che è sempre stata una indispensabile fonte di impiego e di sicurezza per tantissimi cittadini senesi, e alla vitale tradizione di quelle arti cosiddette minori, come l’oreficeria, la ceramica, l’argenteria, il ferro battuto.
Il Palio, la più importante e famosa festa senese, è diventato il simbolo della passata grandezza della città e le contrade, prima molto numerose, oggi sono 17, sono rimaste le custodi di una identità sia collettiva sia appartenente ad ogni singolo rione.

San Gimignano

San Gimignano si erge su un colle che domina la Val d’Elsa e deve il suo nome al santo vescovo di Modena che nel X secolo avrebbe salvato la città dall’invasione dei barbari. Durante il medioevo la cittadina fu protagonista di un notevole sviluppo grazie al commercio, favorito dalla Via Francigena, dei suoi ottimi prodotti agricoli, primo fra tutti il vino. Nel 1199, San Gimignano si dichiarò comune libero dai Vescovi di Volterra a cui era assoggettato, e visse un periodo prospero, seppur scandito dalle contese tra guelfi e ghibellini, fino al 1348, quando fu molto ridimensionato dalla peste e dal passaggio sotto il dominio di Firenze.
La bellezza di quest’antica cittadina però, è rimasta intatta nel corso del tempo, tanto da ricevere dall’UNESCO nel 1990, la qualifica di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Caratteristica e simbolo di San Gimignano sono le sue torri, che in origine erano settantadue, poi molte furono distrutte durante le guerre, e oggi ne sono rimaste tredici. Da ammirare assolutamente è la Rognosa, alta 52 metri, che sorge accanto al Palazzo del Podestà, poi le gemelle degli Ardinghelli, o le due torri dei Salvucci. La torre più alta però è “la torre grossa” quella del Palazzo del Popolo, ora sede del Comune, e della sala Dante, dove il poeta venne accolto nel ’300.
Ma la fama mondiale di San Gimignano, non deriva solo dalla sua particolare architettura, ma soprattutto dalla ricchezza di opere d’arte che conserva. Nella Chiesa di Sant’Agostino infatti, si possono ammirare dei bellissimi affreschi di Sebastiano Mainardi, di Piero del Pollaio, e di Benozzo Gozzoli (autore di affreschi con episodi della vita di Sant’Agostino). Nel Duomo, terminato
nel 1148, sono custoditi numerosi affreschi di scuola senese e fiorentina, e delle statue lignee di Jacopo della Quercia, e nella Pinacoteca, ospitata nel Palazzo Comunale, ci sono dipinti del XIII-XVI secolo.


E non bisogna dimenticare la stupenda Speziera di Santa Fina, nel complesso che ospita anche il Museo Archeologico e la Galleria di Arte Moderna, e la bellissima Colleggiata di Santa Maria Assunta, costruita nel XII secolo, con al suo interno numerosi affreschi del Trecento di Barna da Siena, Bartolo di Fredi, Taddeo di Bartolo, che raffigurano storie del Vecchio Testamento.


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